mercoledì 30 novembre 2016

Trancio di tonno alla piastra

L'altro giorno dal pescivendolo ho visto un bel pezzo di tonno pinna gialla e non ho resistito alla voglia di prenderne un trancio e cuocerlo alla piastra.
La cottura del pesce alla piastra è molto veloce e, se ben fatta, restituisce sensazioni molto gradevoli.
Il pesce è stato poi condito con una glassa all'aceto balsamico ed accompagnato da una manciata d'insalata fresca e tenera.




Procedimento

Prima di passare alla cottura, insaporire il trancio di tonno tenendolo a bagno in una marinata fatta con olio extravergine d'oliva, foglie di timo, un pizzico di sale ed un poco di pepe (io però non l'ho messo).
Coprire con la pellicola e lasciare riposare in frigorifero per una mezz'ora circa; eventualmente rigirare il pesce dopo 15-20 minuti. Togliere dal frigo un po' prima della cottura per evitare che sia troppo freddo.

Scaldare bene la piastra o una padella antiaderente (io uso quelle in pietra) e, senza aggiungere olio, cuocervi il trancio di tonno scolato dalla marinatura.
Dopo 3-4 minuti girare con molta delicatezza per evitare che si rompa e continuare a cuocere per un altro paio di minuti; non dovrebbe essere necessario aggiungere sale.

Il tempo di cottura dipende dallo spessore del trancio, ma in ogni caso dovrà essere piuttosto breve per evitare che si indurisca diventando stoppaccioso.

Per la glassa all'aceto balsamico mettere in un pentolino mezzo bicchiere di aceto balsamico e mezzo cucchiaino di maizena. Scaldare lentamente fino ad ebollizione, girando con una frusta o un cucchiaio. Lasciare sul fuoco con la fiamma al minimo fin quando il liquido diventi sufficientemente denso e cremoso. Se si preferisce si può incorporare anche un po' di zucchero, ma io ho preferito non aggiungerlo per non alterare troppo il sapore naturale dell'aceto balsamico.

Disporre il tonno nel piatto di portata, insaporirlo con la glassa al balsamico ed accompagnarlo con un poco d'insalata fresca.














domenica 20 novembre 2016

Tiramisù al pistacchio di Bronte


Questo mese la sfida n.61 dell'MTChallenge verte sul Tiramisù, uno dei dolci italiani più goduriosi e famosi al mondo.
La ricetta ce la propone Susy May del blog Coscina di Pollo, che ha vinto la sfida del mese scorso.

Stavolta la ricetta non mi sembra particolarmente difficile, anche perché un tiramisù l'ho già fatto qualche tempo fa; quindi posso tirare un sospiro di sollievo.

E invece no!


Infatti, siccome all'MTC la vita facile piace poco, vengono poste delle condizioni inderogabili: è obbligatorio l'uso dei savoiardi e del mascarpone, mentre viene concessa ampia libertà di scelta per quanto riguarda la bagna dei savoiardi e gli altri ingredienti della crema.

Anche il topping è libero, come pure la presentazione, che però deve essere vincolata a un tema.


E qui sta il bello.

Dal momento che il Tiramisù e’ uno dei dolci più voluttuosi del pianeta e considerata la grande passione per il cinema di Susy e di suo marito, si è pensato che il nostro tiramisù dovesse essere legato ad un film o ad un'icona sexy della storia del cinema mondiale.

Trovare un tiramisù che si legasse ad un film o ad un attore/attrice con una connotazione sexy non mi è stato facile. Poi ho pensato di fare un tiramisù al pistacchio di Bronte, dandogli un'ambientazione siciliana essendo Bronte un paese della provincia di Catania alle pendici dell'Etna.

E subito la mia memoria è andata indietro nel tempo, collegando questo paese etneo, famoso in tutto il mondo per i suoi pistacchi, ad un paese immaginario della provincia di Catania in cui nel lontanissimo 1962 Pietro Germi ha voluto ambientare il film "Divorzio all'italiana".

Tra gli interpreti vediamo due icone sexy che per anni hanno fatto sognare maschi e femmine.

Si tratta di Marcello Mastroianni, che interpreta la parte del barone Ferdinando Cefalù (Fefè), e di Stefania Sandrelli, nella parte della giovane cugina Angela, di cui il barone si innamorerà e che vorrà sposare.
Essendo la legge Fortuna-Baslini istitutiva del divorzio ancora lontana (verrà approvata nel 1970), il conte Ferdinando dovrà mettere in atto un piano per eliminare fisicamente la propria moglie avvalendosi delle ampie attenuanti previste per il così detto 'delitto d'onore' (norma abolita soltanto nel 1981), che gli consentiranno di scontare un periodo di detenzione molto breve.
Uscito di carcere, potrà finalmente sposare Angela; ma da un'ultima immagine si intuisce che la giovane consorte non gli sarà fedele…

Ed ora veniamo al nostro tiramisù.

Per mantenere l'ambientazione siciliana, l'ingrediente principale dovrà essere il pistacchio verde di Bronte DOP; di conseguenza, anche la presentazione dovrà mantenere la colorazione del pistacchio.


Per realizzare questo dolce voluttuoso ho dapprima preparato una crema al pistacchio che poi dovrà essere aggiunta alla tradizionale crema al mascarpone.


Crema al pistacchio

Ingredienti
  • 100 g di pistacchio verde di Bronte DOP tritato
  • 1/2 litro di latte
  • 4 tuorli d'uovo bio
  • 125 g di zucchero
  • 30 g di farina 00
  • 15 g di maizena

Preparazione
Scaldare bene il latte senza farlo bollire.
Togliere dal fuoco e unirvi il pistacchio tritato; incoperchiare e lasciare riposare a lungo (non meno di mezz'ora).
Filtrare il latte col pistacchio e versare il latte filtrato in un tegame.



Scaldare al fuoco e spegnere la fiamma un attimo prima che alzi il bollore; per questa operazione raccomando la massima tempestività per evitare che il latte tracimi irreparabilmente.
Lasciare intiepidire.

Nel frattempo in una terrina montare a lungo i tuorli con lo zucchero, fino ad avere un composto fermo e spumoso.
Incorporare la farina e la maizena setacciate.
Aggiungere quindi il latte al pistacchio, continuando a mescolare.
Cuocere infine a bagnomaria, mescolando sempre con una frusta a mano, fin quando la crema si sarà addensata (ci vorranno circa 20 minuti o anche più).


Lasciare raffreddare, quindi conservare in frigorifero se non si utilizza subito.


Tiramisù al pistacchio

Ingredienti
  • 2 uova bio
  • 120 g di zucchero
  • 250 g di mascarpone
  • 300 g di savoiardi
  • Crema al pistacchio (homemade)
  • Caffè (6 + 6 tazzine)
  • 50 g (ca.) di pistacchio verde di Bronte DOP (per il topping)
  • un pizzico di sale

Preparazione

Separare i tuorli d'uovo dagli albumi.
Montare i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto molto gonfio e spumoso.
Aggiungere il mascarpone e la crema al pistacchio, amalgamando bene con una spatola.
Con una frusta elettrica (ben pulita e asciutta) montare a neve fermissima le chiare d'uovo, cui è stato aggiunto un pizzico di sale.
Aggiungere le neve al composto d'uovo e incorporare delicatamente con movimenti dal basso verso l'alto, fino ad ottenere un composto molto liscio e spumoso.


Preparare il caffè (2 macchinette moka da 6 tazzine) e lasciarlo raffreddare bene, senza zuccherarlo (di zucchero ce n'è abbastanza).
Inzupparci molto velocemente i savoiardi (per evitare che si spappolino) e disporli a strati in una coppetta monoporzione.

Cominciare spalmando un sottilissimo strato di crema al pistacchio (quella residuata nella terrina) sul fondo di ogni coppetta.
Coprire il fondo con un primo strato di savoiardi e quindi abbondante crema al mascarpone e pistacchio.
Proseguire con un secondo strato di savoiardi zuppati nel caffè e di nuovo la crema al mascarpone e pistacchio.
Continuare allo stesso modo con un terzo strato.
Terminare infine con la solita cremina.
Guarnire disponendo sul top una manciata di granella di pistacchi tritati grossolanamente a mano.



Con le dosi indicate ho riempito 7 coppette piene piene.


Con questo profumatissimo tiramisù al pistacchio partecipo alla sfida n.61 dell'MTC.









sabato 5 novembre 2016

Linguine alle briciole e bottarga

Per chi ama il pesce è un piatto delizioso, facile e veloce da preparare.
L'uso della mollica di pane raffermo compensa l'elevato costo della bottarga; ma poiché di bottarga ne bastano poche decine di grammi, il piatto diviene anche economico.
Per chi non lo sapesse, la bottarga è costituita dalla sacca ovarica del muggine (cefalo) o del tonno, le cui uova vengono salate e seccate al sole secondo procedimenti tradizionali.



Ingredienti (per 2 persone)
  • 30 g (ca.) di bottarga di muggine (mezza baffa)
  • 4-5 fette di mollica di pane casareccio raffermo
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • 2 spicchi d'aglio
  • 1 bacca di peperoncino
  • 3 cucchiai d'olio extravergine di oliva
  • 180 g di linguine (o altro tipo di pasta, preferibilmente lunga)

Preparazione

Tritare molto finemente l'aglio privato del germe ed il prezzemolo. Mettere in una padella antiaderente insieme ad una bacca intera di peperoncino ed un poco d'olio.


Tagliare a cubetti molto piccoli il pane raffermo e farlo abbrustolire nella padella con il condimento. Eliminare il peperoncino.


Quando le briciole di pane risultano sufficientemente colorite, spegnere il fuoco per evitare che si brucino.

Grattugiare la bottarga e metterla da parte.



Nel frattempo lessare la pasta in acqua moderatamente salata e scolarla 2 o 3 minuti prima del tempo indicato sulla confezione. Recuperare in po' d'acqua di cottura della pasta in caso di bisogno.

Versare la pasta al dente nella padella con le briciole e farla insaporire bene saltandola a fuoco moderato. Aggiungere un poco d'acqua di cottura se necessario e 2 o 3 cucchiai di bottarga grattugiata. Spegnere subito il fuoco (la bottarga non deve cuocere).

Impiattare e spolverare la superficie della pasta con abbondante bottarga.








mercoledì 2 novembre 2016

Pasta alle verdure e pancetta

Quando ho preparato le patate ripiene alle verdure, come descritto nel precedente post (qui), mi è avanzata una ciotolina di ottime verdure che non avevo proprio voglia di buttare, me neanche di mangiare ancora una volta come contorno.





Ho quindi pensato di utilizzarle per condirci la pasta insieme ad un po' di pancetta.

Per chi non lo ricordasse, il miscuglio di verdure era costituito da carote, zucchine e fagiolini, tutte cotte lasciandole molto al dente e poi ridotte a dadini piuttosto piccoli.

Procedimento
In una padella antiaderente far rosolare uno spicchio d'aglio in un poco d'olio extravergine d'oliva. Aggiungere un po' di peperoncino e poi la pancetta a dadini. Farla soffriggere nell'olio fin quando comincia a diventare piuttosto croccante.

Togliere l'aglio e aggiungere le verdure. Salare e pepare a piacimento.



Lasciare insaporire bene a fiamma dolce per una decina di minuti, pari al tempo necessario a cuocere la pasta.

Scolare la pasta piuttosto al dente e finire di cuocere nella padella con le verdure e la pancetta.

Impiattare e spolverare con abbondante parmigiano reggiano.







lunedì 31 ottobre 2016

Patate ripiene con verdure

Questo è un piatto che dovrebbe piacere ai vegetariani e ai vegani perché contiene solo prodotti vegetali.


Può essere consumato come contorno, ma anche come secondo piatto.

Ingredienti (non indico le quantità, ognuno potrà regolarsi in base alle proprie necessità) 

  • Patate di dimensioni medie o grandi
  • zucchine
  • carote
  • fagiolini
  • olio extravergine d'oliva
  • sale e pepe
Tutte le verdure dovranno essere cotte in modo che rimangano piuttosto al dente.

Lavare le patate per rimuovere i residui di terra e metterle in abbondante acqua fredda. Quando l'acqua comincia a bollire, aggiungere un po' di sale e farle cuocere per circa 20 minuti (un po' di più se sono grosse).
Togliere dall'acqua, lasciarle raffreddare un poco e poi sbucciarle.

Le carote andranno dapprima lavate e spellate, quindi lessate in acqua con un poco di sale. Cuocerle per 4-5 minuti e scolarle quando sono ancora un po' durette.

Lavare e spuntare le zucchine e scottarle in acqua poco salata per 2-3 minuti.

Lessare infine i fagiolini in poca acqua insieme a un pizzico di sale e scolarli quando sono ancora piuttosto al dente.

Tagliare a dadini piuttosto piccoli tutte le verdure e condirle insieme con dell'olio extravergine di oliva, aggiungendo sale e pepe secondo i propri gusti.

A questo punto togliere una calotta da ogni patata, tagliandola nel senso della parte più lunga.
Con uno scavino (strumento indispensabile) svuotare ogni patata lasciando uno spessore di 1-2 cm; per quanto possibile scavare anche le calotte. Agire con molta delicatezza per evitare che la patata si rompa.

Riempire la cavità con le verdure condite.



Richiudere le patate con le loro calotte, spennellare la superficie con un poco d'olio d'oliva e disporle su una teglia unta con un filo d'olio.

Mettere in forno caldo alla temperatura di 180-200° (dipende dal forno) e cuocere per 25-30 minuti.



Servire calde o tiepide.


I dadini di verdura che dovessero eventualmente avanzare possono essere consumati come contorno.
Le scaglie che si ottengono dallo svuotamento delle patate possono invece venire riutilizzate per un'insalata, condendole con olio, aceto e un pizzico di foglie di aneto.

                                                                                                                                     



sabato 22 ottobre 2016

Tapas a base di pesce per l'MTC n.60


Questo mese la sfida dell'MTChallenge ci riporta in Spagna e ci fa andare tutti de tapas. L'invito ce lo fa la grande Mai Esteve, del blog il colore della curcuma, che in qualità di catalana doc ci propone uno dei piatti più popolari della Catalogna e dell'intera Spagna: le Tapas.
Si tratta di spuntini o antipasti che si consumano abitualmente nei caffè spagnoli, generalmente in compagnia di amici prima della cena.

Ai fini della sfida le Tapas vengono distinte in tre categorie:
  1. Le Tapas propriamente dette, cioè piccole porzioni di un piatto intero che si mangiano in un piattino, usando le posate e stando seduti.
  2. I Pinchos, che sono finger food che si infilzano in uno stecchino e si mangiano in piedi, al bancone del bar.
  3. Infine i Montadito, che sono fettine di pane o panini mignon su cui viene assemblato ogni bendiddio.
La sfida consiste nel realizzare in un unico post tutti e tre i tipi di tapas, cioè una tapa, un pincho e un montadito, che devono essere collegati seguendo un unico filo conduttore, cioè un tema, a propria scelta.

Pensa e ripensa, decido che il filo conduttore che dovrà ispirare le mie tapas sarà il pesce, compresi naturalmente anche i crostacei e i molluschi.

Questo significa che per me sarà una sfida nella sfida.
Infatti da piccolo il pesce non l’ho visto cucinare quasi mai perché a mia madre piaceva poco. Di conseguenza mi mancano le conoscenze fondamentali, fatte di ricordi e sensazioni anche visive; mi manca cioè il 'background', il retroterra, ovvero la ‘cultura’ della cucina di pesce.
Ma siccome a me il pesce piace molto, con il blog ho cominciato a fare nuove esperienze provando a realizzare ricette semplici, ma sempre più sfiziose.

Questa è pertanto una buona occasione per fare ulteriori esperienze: preparare per la prima volta delle tapas e condirle usando diversi tipi di pesce.

Sempre all'insegna del facciamoci del male scelgo preparazioni piuttosto laboriose.

Vado in pescheria per vedere quello che c'è e torno a casa con un sacco di roba. Troppo tardi mi rendo conto che il pescivendolo ha esagerato un po' troppo nelle dosi e già penso che per pulire e preparare tutto quel pesce mi ci vorrà un bel po' (di fatica) di tempo.

Per evitare che l'ansia da prestazione salga troppo, comincio subito a preparare la mia prima ricetta.


1. - Tapas: ravioli di pesce con salsa all'olio extravergine di oliva e pistilli di zafferano


Ho proceduto come segue.


Per fare i ravioli

  • 270 g di farina 00
  • 30 g di semola di grano duro rimacinata
  • 3 uova bio

Setacciare le farine e disporle a fontana sul piano di lavoro. Disporre al centro le uova e cominciare a impastare. Lavorare energicamente fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo.

Fare la palla e lasciar riposare avvolta nella pellicola per circa mezz'ora.



Per fare il ripieno di pesce

  • 400 g di Halibut
  • 200 g di scampi
  • 1 patata (100 g)
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • 2 spicchi di aglio
  • Olio, sale, pepe e prezzemolo

Lessare la patata mettendola in acqua fredda e facendola bollire per circa 20 minuti. Sbucciare e ridurre a dadini.

Eliminare il carapace dagli scampi e ridurre la polpa a dadini insieme ai filetti di halibut.

Scaldare un poco d'olio extravergine d'oliva in una padella insieme all'aglio e al prezzemolo. Quando l'olio si è insaporito, togliere l'aglio e farvi rosolare la dadolata di pesce.



Salare e pepare secondo necessità. Dopo qualche minuto sfumare con il vino bianco e continuare a cuocere per pochi altri minuti. Spegnere il fuoco e lasciare raffreddare un po'. Mettere nel mixer insieme alla patata lessa e frullare tutto fino ad ottenere un composto piuttosto cremoso.

Per fare la salsa
  • 30 g di burro
  • 50 ml (circa) di olio extravergine di oliva
  • 3-4 foglie di salvia
  • 1 g di pistilli di zafferano
In un pentolino sciogliere il burro a fuoco moderato, incorporare l'olio ed emulsionare i due grassi sbattendoli con una frusta. Aggiungere quindi le foglie di salvia sminuzzate grossolanamente a mano.
Fare rinvenire i pistilli di zafferano tenendoli per una decina di minuti in un poco di acqua calda.
Versare lo zafferano con il suo liquido nell'olio e burro caldi e continuare a mescolare.

Preparazione dei ravioli
Stendere la pasta all'uovo e ricavare delle strisce sottili e larghe una decina di cm.
Adagiarvi sopra l'impasto di pesce, disponendolo a mucchietti sufficientemente distanziati tra di loro.


Piegare poi la sfoglia chiudendola sul lato opposto e sigillarla bene, premendo sia sui bordi, sia tra un mucchietto e l'altro.
Con la rotella formare quindi i ravioli tagliandoli alle dimensioni di 4-5 cm per lato.
Lessare i ravioli in acqua bollente leggermente salata. Quando sono pronti, raccoglierli in una terrina e condirli con la salsa all'olio extravergine e zafferano.




2. - Pinchos di pesce

Tipi di pesce (per 4 porzioni)

  • 1 filetto di pangasio
  • 1 trancio di tonno pinna gialla
  • 1 trancio di salmone
  • 1 trancio di pesce spada
  • 4 anelli di totano
  • 4 gamberoni




Inoltre 


  • zucchine
  • pangrattato, olio, prezzemolo, aglio e sale


Pulire i pesci in acqua corrente, asciugarli bene e tagliarli a dadini.
Sgusciare i gamberoni e lasciarli interi.
Lavare ed asciugare le zucchine, spuntare le estremità e tagliarle a rondelle.

Ora preparare i pinchos infilando in uno spiedino un dischetto di zucchina, poi tre tipi di pesce, un'altro pezzo di zucchina ed infine altri tre tipi di pesce. Chiudere lo spiedino con una zucchina.

Preparare la panatura mescolando il pangrattato con il prezzemolo e l'aglio tritati, un pizzico di sale ed infine un poco di olio extravergine d'oliva fino ad ottenere un miscuglio più denso, ma ancora piuttosto sciolto.

Rotolare i pinchos nella panatura pressando bene per farla aderire sul pesce e disporli in una teglia rivestita con carta da forno.



Versarci sopra ancora qualche goccio d'olio e mettere in forno caldo a 180° per 30 minuti circa (regolare il tempo di cottura in base alla grandezza dei pezzi di pesce).





3. - Montadito con gamberetti, salsa cocktail e insalata 








Ingredienti per la salsa cocktail

  • 2 rossi d'uovo
  • 1 pizzico di sale
  • 1 cucchiaino di senape
  • 200 ml (ca.) di olio di semi di girasole
  • 1 cucchiaio di succo di limone filtrato
  • 1 cucchiaio di salsa worchestershire
  • 2 cucchiaini di doppio concentrato di pomodoro
  • ½ cucchiaino di tabasco
  • ½ bicchierino di brandy

Inoltre

  • 300 g di gamberi di paranza
  • 50 g di insalata misticanza (lattughino biondo, lattughino rosso, spinacino, valerianella)
  • panini mignon (quantità a piacere)



Sciacquare i gamberi in acqua corrente e asciugarli bene. Togliere la testa e il carapace ed eliminare l'intestino, cioè il filo nero presente sul dorso.
Bollire in abbondante acqua per 2-3 minuti, quindi scolarli e farli raffreddare.

Nel frattempo preparare la salsa cocktail (o salsa rosa).

Per preparare questa salsa è necessario partire da una maionese molto densa, perché a questa vanno aggiunti vari componenti liquidi.



Comincio a preparare la maionese.

Mettere in una terrina i tuorli d'uovo, il sale e la senape (tutto deve essere a temperatura ambiente). Con una frusta cominciare a mescolare i vari ingredienti e poi aggiungere l'olio, dapprima goccia a goccia e poi a filo finché l'emulsione diventa molto densa. Per ultimo aggiungere il succo di limone.



Per preparare la salsa cocktail incorporare alla maionese ben soda la salsa worchestershire, un po' di doppio concentrato di pomodoro (per dare più colore), un altro poco di senape, mezzo cucchiaino di tabasco, un poco di limone e un goccio di brandy.

Mescolare dolcemente tutti gli ingredienti fino ad ottenere una salsa di un bel colore rosato, molto buona e delicata.


Versare la salsa nella terrina contenente i gamberetti e mescolare tutto con delicatezza.



Preparare i montadito usando dei panini mignon all'olio.
Con un coltello affilato aprirli a metà e disporvi i gamberi con la loro salsina rosa e qualche ciuffo di insalatina fresca.


(per motivi salutistici consiglio di mangiarne con moderazione)


Non credevo di arrivare in fondo, ma alla fine anche stavolta ce l'ho fatta!

Con queste tapas partecipo alla sfida di ottobre dell'MTC








domenica 2 ottobre 2016

Lasagne con le verdure

Questo piatto è ispirato a una ricetta che ho visto presentare da Marisa Laurito su AliceTV.
Essendo un piatto vegetariano, ho voluto provarlo, con alcune personalizzazioni, per quando viene a pranzo mio genero.



La realizzazione è stata piuttosto lunga e laboriosa, ma sicuramente alcuni passaggi possono essere ridotti e semplificati, magari usando prodotti già pronti che si trovano in commercio.

Comincio con la preparazione del

Sugo di pomodoro
Ingredienti: 1 kg di pomodori sodi e maturi tipo San Marzano; 1 cipolla medio-piccola; 2 spicchi d'aglio;1 carota; 1 costola di sedano; qualche foglia di basilico; 3 cucchiai d'olio extravergine; sale.

Mettere in un tegame tutti gli ingredienti, ben lavati e tagliati a pezzi, salvo gli spicchi d'aglio che devono essere lasciati interi per poter essere eliminati facilmente.


Far cuocere tutto a fiamma moderata, mescolando di tanto in tanto, per un'ora abbondante. Quindi togliere l'aglio e passare tutto con il passa verdure raccogliendo il sugo in un altro pentolino.

Procedo con la preparazione delle varie verdure da usare come farcitura.

Fagiolini
Lessare 300 g di fagiolini e scolarli quando sono ancora molto al dente.
Dopo averli fatti raffreddare un poco tagliarli a pezzetti di 1 cm circa di lunghezza.



Zucchine
Tagliare a metà, nel senso della lunghezza, 5-6 zucchine romanesche e poi farle a fettine piuttosto sottili.

Cuocere in padella con poco olio, uno spicchio di aglio e una presa di sale finché si sono ammorbidite.


Togliere l'aglio e aggiungere i fagiolini a pezzetti. Continuare a cuocere per pochi altri minuti, quindi mettere da parte in una ciotola.


Porro, carote e sedano

Tagliare a fettine sottili il porro e metterle nella stessa padella usata per le zucchine.

Tagliare a pezzetti piccoli 3 carote ben pulite e spellate e qualche costa di sedano molto tenero e spellato.


Mettere le verdure nella padella insieme al porro e cuocere finché si sono ammorbidite. Aggiungere un po' di sale, se necessario, e pepe se piace.


Piselli
Mettere 300 g di piselli surgelati in un ampio tegame; aggiungere un filo d'olio, pochissima cipolla tritata molto finemente e cuocere a fiamma vivace finché i piselli non si siano scongelati. Versare quindi mezzo bicchiere d'acqua calda e sciogliervi mezzo cucchiaino di granulato vegetale per brodo. Regolare di sale, se necessario.


Coprire il tegame e abbassare il fuoco, girando di tanto in tanto.
Quando sono pronti toglierli dal tegame e mettere da parte.


Una volta preparate le verdure, procedo alla


Preparazione delle lasagne
Ingredienti: 300 g di farina 00; 100 g di semola di grano duro rimacinata; 4 uova bio.

Setacciare le farine e disporle a fontana sul piano si lavoro. Disporre al centro le uova e cominciare a impastare. Lavorare energicamente fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo.
Fare la palla e lasciar riposare coperto con un canovaccio per circa mezz'ora.



Nel frattempo preparo la



Salsa Besciamelle
Fare un roux bianco sciogliendo in un tegame 75 g di burro; unire poi 75 g di farina 00 e mescolare bene con un cucchiaio di legno, togliendo il composto dal fuoco prima che cominci a prendere colore.
Versare quindi 750 ml di latte molto caldo, cui è stato aggiunto un pizzico di sale e mezzo cucchiaino di noce moscata. Girare bene e rimettere sul fuoco, continuando a mescolare per pochi altri minuti, fino a raggiungere la giusta densità.


Composizione delle lasagne
Riprendere la pasta all'uovo, suddividerla in panetti più piccoli e spianarli fino a formare delle sfoglie delle dimensioni pari a quelle della teglia che si userà per la cottura.
Per comodità io mi sono aiutato con la macchinetta nonna papera.


Mettere a lessare le lasagne due o tre per volta, tenendole per pochi minuti in abbondante acqua bollente leggermente salata.
Raccoglierle con una schiumarola e trasferirle in una bacinella contenente acqua ghiacciata. Quindi scolarle bene e lasciarle asciugare mettendole in un canovaccio pulitissimo.

Prendere una pirofila e ungerla con un sottilissimo strato di burro. Bagnare il fondo con uno strato di sugo mescolato con un po' di besciamelle, quindi adagiarvi sopra il primo rettangolo di sfoglia.
Coprire con un sottile strato di salsa di pomodoro e besciamelle, spargerci sopra tutte le verdure e finire con un'abbondante spolverata di parmigiano reggiano.
Continuare disponendo gli altri strati di lasagna che andranno conditi allo stesso modo.
L'ultimo strato di pasta andrà irrorata solo dalla salsa di pomodoro misto alla besciamelle e da un'abbondante spruzzata di parmigiano.

Mettere in forno già caldo a 180° e cuocere per circa mezz'ora.
Quando le lasagne sono pronte, lasciarle riposare per 5-10 minuti prima di consumarle.



Queste lasagne sono risultate molto gustose, ma come dicevo in premessa la preparazione è risultata molto laboriosa.
Per fare prima e faticare di meno si può agire in due direzioni:
- usare meno tipologie di verdure;
- comprare direttamente al mercato le lasagne già fatte e la besciamella.






sabato 24 settembre 2016

Gnocchi di patate con la pomarola

Dopo la pausa estiva riprendono le sfide dell'MTC con una ricetta di antica tradizione: gli gnocchi di patate.



Ce la propone Annarita Rossi del blog Il Bosco di Alici, che con la sua pizza "diversamente" Margherita ha vinto la scorsa sfida.

Nonostante i miei interventi sul blog siano divenuti per ragioni varie sempre meno frequenti, la sfida dell'MTC continua ad attirare la mia attenzione, soprattutto per il piacere di mettermi in gioco in una competizione che spero sempre di non vincere mai.

Dal momento che tra gli ospiti destinati ad assaggiare i miei gnocchi ci sarebbero stati il mio genero vegetariano ed il mio nipotino, che ha poco più di un anno ma ha sempre una gran voglia di mangiare, ho pensato che il condimento, che non può contenere né carne né pesce, dovesse essere molto semplice e leggero, ma anche appetitoso.
Ho quindi pensato alla "pomarola" che fa talvolta mia moglie quando vuole condire la pasta con una salsa leggera e gustosa.

Prima degli gnocchi, comincio quindi a preparare la

Pomarola.

Ingredienti:
  • 1 kg di pomodori da sugo tipo San Marzano
  • 1 cipolla medio-piccola
  • 2 spicchi d'aglio
  • 1 carota
  • 1 costola di sedano
  • qualche foglia di basilico
  • 3 cucchiai d'olio extravergine
  • sale
Mettere in un tegame tutti gli ingredienti, ben lavati e tagliati a pezzi, salvo gli spicchi d'aglio che devono essere lasciati interi per poter essere eliminati facilmente.


Far cuocere tutto a fiamma moderata, mescolando di tanto in tanto, per circa un'ora. Quindi togliere l'aglio e passare tutto con il passa verdure raccogliendo la pomarola in un altro pentolino.



Mettere da parte e procedere alla

Preparazione degli Gnocchi

Ingredienti:


  • 700 g di patate Rossana, var. Cherie (7 patate)
  • 190 g di farina 00 (circa)
  • sale
Essendo la prima volta che faccio gli gnocchi, seguo scrupolosamente le istruzioni di Annarita.
Lavare le patate e metterle intere e con la buccia a cuocere in acqua fredda. Dopo neanche mezz'ora da quando hanno cominciato a bollire le ho tolte dall'acqua e le ho subito cominciate a sbucciare, cercando di salvare i polpastrelli lavorando con forchetta e coltello.


Schiacciare quindi con lo schiacciapatate direttamente sul piano di lavoro. Allargare le patate schiacciate in modo da far uscire tutto il vapore residuo.
Aggiungere una presa di sale e la farina un poco per volta, cominciando a impastare. Non lavorare troppo a lungo per evitare che gli gnocchi diventino duri; inoltre evitare di infarinarli troppo per non renderli appiccicosi.
Una volta formata la pagnotta, tagliarne dei pezzi con i quali ricavare dei filoncini dello spessore di circa 1,5 cm; tagliare quindi in pezzi di un paio di cm e passarli sui rebbi di una forchetta, facendoli scorrere dal basso verso l'alto, per formare la tipica rigatura dello gnocco.



Cuocerli subito in acqua bollente salata, pochi per volta, e scolarli poco dopo, non appena risalgono a galla.
Condirli bene con la pomarola che nel frattempo avremo scaldato e disporre nei piatti da portata insieme a un'abbondante spolverata di parmigiano grattugiato.



Considerazioni.
Essendo la prima volta che faccio i gnocchi, sono stato in ansia per tutto il tempo della cottura, temendo che qualcosa potesse andare storto, magari con irreparabili spappolamenti in acqua. Invece tutto è andato per il verso giusto ed il risultato è stato molto apprezzato dagli ospiti. Più di tutti dal nipotino, che se ne è scofanato 2 piatti.



Sicuramente questo piatto verrà replicato altre volte, magari con un maggiore quantitativo di patate.

Grazie Annarita e grazie MTC per la bella opportunità che mi avete dato.